Fiamma Arte
Per ciascuno di noi il viaggio ha molte valenze, di cui una però è preminente.
Per alcuni è sperimentare un diverso modo di vita, o cercare di capire altre culture, o assaggiare sapori diversi, o suoni diversi, o raccogliere oggetti.
Per me è sempre stato soprattutto un’esperienza visiva.
Sono affascinata dalle forme e dai colori. Per questo a volte il viaggio mi può anche portare vicinissimo a casa, oppure lontanissimo: sono una cacciatrice d’immagini.
La fotocamera digitale mi ha aperto un meraviglioso infinito terreno di caccia.
Faccio migliaia di foto, alla fine di ogni viaggio, sempre inteso nel senso sia fisico che mentale, le guardo più di una volta, poi le lascio “riposare”.
Le lascio riposare finché non mi viene voglia di lavorarci, allora comincio a riguardarle finché ne individuo una su cui lavorare, a volte questa me ne fa venire in mente altre fatte magari in altre occasioni, che vado a ricercare, a volte la foto in sé si presta da sola ad essere trasfigurata.
Ci lavoro finché in mente non arrivo ad un “progetto” di trasformazione abbastanza definito.
A volte mi capita di lavorare per giorni ad un’immagine e infine di abbandonarla perché non riesco ad esprimere quella che era l’intenzione originaria, a volte l’elaborazione è piuttosto veloce, a volte riprendo lavori abbandonati da tempo e li stravolgo completamente.
Quello che trovo affascinante del computer, rispetto alle tecniche pittoriche a cui ero abituata, è la possibilità di controllare immediatamente la materializzazione di un’idea, di apportare piccole variazioni, di correggere errori e a volte di prendere ispirazione da un esito in qualche modo casuale.
In definitiva il computer mi offre una grande libertà nel reinterpretare le immagini, disgregarle, destrutturarle e ricomporle in immagini nuove, illusorie, da cui tuttavia l’immagine originaria traspare con tutta la sua potenza evocativa.